LA DISTRUZIONE, IL TEMPO, LA RICOSTRUZIONE
Impossibile riprendere un dialogo, anche se virtuale, con i lettori, senza rivolgere un pensiero a quanto accaduto il 24 agosto nell’Italia centrale. La terra ha tremato con violenza e con veemenza,seminando morte e distruzione. Il terremoto è un evento cui l’Italia è abituata, ma coglie sempre di sorpresa lasciando attoniti e soli. La solitudine delle vittime che hanno avuto la “fortuna” di sopravvivere è profonda, come la voragine prodotta dalle scosse telluriche. Anziani, bambini, donne e uomini, tutti ricoperti di polvere indelebile, perché indelebile sarà il ricordo della paura vissuta.
Il tempo, certamente, aiuterà a elaborare la sindrome post-traumatica da stress, termine tecnico per sottolineare l’impatto violento con un evento imprevedibile, impensabile e inimmaginabile. La ricostruzione seguirà il desiderio di riprendere la vita guidata da una nuova luce della coscienza che ridimensiona l’Io, a volte onnipotente nel sottovalutare la Natura e le sue leggi, per rivalutare il senso della vita andando oltre quelle piccole incomprensioni e idiosincrasie che costellano, inutilmente, la quotidianità. Sira Sebastianelli 30 agosto 2016