Ultimi due giorni per partecipare alla prima edizione del Festival di Film di Villa Medici, villa tricentenaria che sovrasta Roma con la sua imponente bellezza e sede dell'Accademia di Francia. Per questa prima edizione del Festival di Film di Villa Medici saranno presentati quattordici film in competizione internazionale. Queste produzioni, di vario genere e durata, provenienti dai cinque continenti, includono sette prime mondiali ed internazionali e cinque prime italiane.
Mescolando generi e mondi – tra registi usi al circuito dei festival e giovani diplomati delle scuole d’arte, autodidatti, personalità dell’arte contemporanea internazionale come anche un collettivo anonimo – la selezione prende in esame una vasta gamma di gesti cinematografici, la cui tensione è riassumibile nella domanda: “Cosa può fare il cinema?”. Come rappresentare la contemporaneità attraverso immagini e suoni? Girati per la maggior parte tra il 2020 e il 2021, in piena crisi politica e sanitaria, i film spaziano tra la dimensione intima e quella politica, tra le storie e la Storia.
Da segnalare, tra gli altri, sabato 18: "Graveyard Connexion" in cui il francese Jonathan Pêpe offre un’inquietante riflessione sulla morte nel XXI secolo; "Petit ami parfait", in cui il duo Kaori Kinoshita e Alain Della Negra prosegue la sua indagine su personaggi le cui vite e azioni si fondono con un mondo interamente digitale. Chiude la serata dopo l'annuncio del palmarès, Dramma Della Gelosia– Tutti i Particolari In Cronaca" di Ettore Scola alla presenza di Gianluca Farinelli della Cineteca di Bologna.
Domenica 19 non perdetevi "Inside the Red Brick Wall" del collettivo anonimo di registi indipendenti Hong Kong Filmmakers, agghiacciante resoconto della repressione da parte della polizia delle rivolte di Hong Kong mentre la politica si tinge del misticismo allucinatorio tipico del barocco sudamericano, con "El Gran Movimiento" secondo lungometraggio del boliviano Kiro Russo, che filma La Paz e il sottoproletariato dei minatori con stupefacente realismo magico. La rassegna si conclude con una serata speciale in due tempi: alle 18.30, il sociologo e filosofo Edgard Morin propone un incontro con il pubblico intitolato "Perché amo il cinema" durante il quale condividerà la sua personale visione della settima arte. A seguire, alle ore 21.00, sarà proiettato il terzo lungometraggio di uno dei registi italiani più promettenti, Jonas Carpignano "A Chiara" traccia lo sconvolgente ritratto di una giovane calabrese difronte alla scoperta dei legami illeciti tra suo padre e la Ndrangheta; un’opera di fantasia la cui estetica brutale confina spesso con il documentario.
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