Scritto da Anita D'Asaro il . Pubblicato in Attualità.
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Questo il titolo del libro del prof. Giulio Maira che è uno dei massimi chirurghi italiani del cervello a livello internazionale. Il prof Maira ha insegnato all’Università Cattolica del Sacro Cuore del Policlinico Gemelli di Roma e adesso all’Istituto Humanitas di Milano. Moltissime le sue pubblicazioni scientifiche, i suoi libri, i premi e i riconoscimenti. La mia stima per lui è tale che mi ci è voluto un po’ di tempo prima di trovare il coraggio di scrivere su “Il Telaio Magico” come ha chiamato questo incredibile organo che è il cervello. Per raccontarcelo il prof. Maira parte da una citazione di un famoso neurofisico inglese del secolo scorso, Sir Charles Sherrington, Premio Nobel della Medicina che“paragonava il cervello a un telaio incantato, capace di creare per noi una realtà straordinaria, una realtà permeata di bellezza, in cui arte e cultura hanno un ruolo fondamentale.”
E Maira parte da una delle manifestazioni del cervello più elevate, l’arte e ricorda gli affreschi della Cappella Sistina, capolavoro di Michelangelo invitandoci a vedere come la Creazione di Adamo sembra riprodurre l’immagine delcervello umano rappresentato come una nuvola che avvolge Dio, come se Dio avesse voluto trasferire all’uomo il cervello e quindi le sue capacità cognitive. Cercate su Google e vedrete che è vero: quella nuvola sembra proprio il nostro cervello. Confesso che io l’ho fatto.
Scritto da Raffaella Tesori il . Pubblicato in Tendenze.
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A Palazzo delle Esposizioni di Roma, in anteprima nazionale, le foto finaliste del concorso internazionale di fotogiornalismo Fino al 4 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma si terrà la mostra del World Press Photo 2023. La rassegna presenta in anteprima nazionale le 120 foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti. L’esposizione è ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography. I nomi dei quattro vincitori mondiali dell’edizione 2023, selezionati tra 24 vincitori regionali, sono stati annunciati il 20 aprile attraverso i canali online della fondazione; per questa 66° edizione, le giurie globali e regionali formate da esperti internazionali hanno esaminato 60.000 foto e progetti inviati da 3.752 fotografi provenienti da 127 paesi. La foto dell’anno è andata al fotografo ucraino Evgeniy Maloletka per la sua immagine straziante scattata il 9 marzo 2022 durante l’assedio di Mariupol in Ucraina: lo scatto ritrae una donna incinta trasportata in barella fuori dal reparto maternità di un ospedale danneggiato nel corso di un attacco aereo russo. La donna gravemente ferita è deceduta mezz’ora dopo aver dato alla luce il corpo senza vita di suo figlio. L’autore è riuscito a catturare la sofferenza umana causata dall’invasione russa dell’Ucraina in un’unica immagine. Il presidente della giuria globale, il photo editor del New York Times e co-fondatore di Diversify Photo, Brent Lewis ha dichiarato: “Con il voto dato nel primo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina, la giuria ha premiato il potere di questa immagine e la storia che c’è dietro, così come le atrocità che mostra. La morte della donna incinta e di suo figlio riassume gran parte della guerra”.
Scritto da Raffaella Tesori il . Pubblicato in Tendenze.
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Riapre Baubeach®, la prima spiaggia in Italia per cani liberi e felici, a Maccarese, Comune di Fiumicino. La spiaggia quest’anno è attrezzata in una modalità totalmente rivoluzionaria: per la prima volta nella storia si avrà la possibilità di varcare uno spazio concepito per i cani tenendo presente la necessità fondamentale di spazio per garantire la serena convivenza in completa libertà: le attrezzature sono quindi disposte in modo ellittico, e non in file parallele come normalmente avviene. Entriamo nella prospettiva del cane e proponiamo uno spazio ampio davanti e dietro il punto d’ombra, in modo che tutta la spiaggia venga sfruttata nei suoi 7000 mq e che ci sia un reale campo di movimento e interazione tra gli ospiti.
Da quest’anno sono presenti tre aree delimitate, con incannucciate basse che determinano isolamento visivo e logistico per tre situazioni distinte: l’area degli sport empatico relazionali, wild nella concezione e innovativa nei contenuti, l’area per i piccolissimi e l’area chiamata Cocoon, per persone e cani “diversamente giovani”, che hanno bisogno di avere una sistemazione più riservata. E poi un ricco calendario di appuntamenti per le Attività Empatico Relazionali con i cani, corsi di Yoga, anche per la terza età, di SUp Yoga, e di Sup.
Questa stagione vedrà il festeggiamento dei 25 anni di attività, dalla nascita del Baubeach®: 25 anni di crescita, sviluppo di attività formative, olistiche e culturali, che hanno portato il Baubeach® ad essere molto più che una semplice spiaggia per cani: la Formazione Etologica, in collaborazione con l’Istituto di formazione zooantropologica SIUA, dalla quale è nato il primo Corso in Dog Management Turistico Ricreativo, l’unico in Italia che può vantare una solida struttura didattica e il più alto range di esperienza sul campo; la creazione di un Polo di Discipline Bionaturali, associato all’AICS, per il quale a Baubach® si insegnano lo Yoga, lo Yoga Sup e si creano workshop di attività olistiche; la proposta gastronomica certificata Vegan OK oramai da 8 anni, mediante la quale si avvicinano le persone ad una diversa concezione dell’alimentazione, come cura della persone, del Pianeta e dei suoi Abitanti.
Un grido nel deserto inascoltato! Quanti over hanno provato la sensazione di non esser ascoltati o di ricevere poco rispetto dei propri diritti, manifestati ed espressi a chi dovrebbe risponderne? Purtroppo, spesso accade di essere incompresi come se si parlasse una lingua diversa dal proprio interlocutore. Anche nell’attività onirica può capitare di ricordare un urlo afono e avvertire una sensazione angosciosa. In questo caso c’è da ipotizzare che sia una parte di sé che rimane sorda a un richiamo interno, rispetto ad accadimenti che richiederebbero attenzione. Sia nella vita reale sia in quella onirica, però, l’assenza di voce evidenzia un senso di impotenza che rischia di sconfinare nella rassegnazione.
Scritto da Anita D'Asaro il . Pubblicato in Attualità.
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Si è svolto il 4 maggio, a The Space Cinema Moderno di Roma,nell’ambito di "Tulipani di Seta Nera” il Festival Internazionale della Cinematografia Sociale, l’evento di presentazione della nuova serie di “La prima donna che” di Alessandra di Michele Bragadin, 25 pillole di 2- 3 minuti contro gli stereotipi di genere, prodotte da Rai intrattenimento Day Time con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità della Rai. L’ evento è stato organizzato in collaborazione con EWMD Roma.
Questa seconda serie di pillole in onda su Rai 3, Rai1 e Rai Play dal lunedì al venerdì alle 16.05 è state presentata da Simona Sala, Direttrice Rai Intrattenimento Day Time che ha espresso la sua stima nei confronti dell’autrice e regista che, usando il materiale Rai Teche, ha raccontato storie di donne straordinarie che con coraggio e determinazione hanno vissuto una ‘prima volta’ in Italia e nel mondo.
Fulvia Astolfi, presidente di Ewmd Roma, associazione europea che si batte per la parità di genere, rispondendo ad una domanda diPablo Rojas giornalista e moderatore, ha chiarito cosa si intende per empowerment femminile: “Un processo attraverso cui una donna acquisisce competenze, autonomia e potere che le permettono di compiere scelte strategiche in ambito sociale, politico ed economico….” Pubblico numeroso e attentissimo, a volte anche commosso quando è stata raccontata la storia della prima guidatrice di autobus o quella di RosaOliva,92 anni, che appena laureata fece domanda per fare il questore; domanda rifiutata in quanto nel bando era specificato che si accettavano soltanto uomini. Ma lei non si rassegnò e con l’aiuto del suo mentore che era figura di primissimo piano in campo giuridico, fece ricorso e… vinse aprendo così a tutte le donne italiane la carriera di questore.
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Nella splendide sale della Galleria del Cembalo, all’interno di Palazzo Borghese , Largo Fontanella Borghese 19a Roma, è stata appena inaugurata Sneg, una mostra fotografica con scatti di Klavdij Sluban, artista francese di origine slovena dedicatosi fin da giovane alla fotografia studiando a Parigi, instancabile viaggiatore che si muove in gran parte lungo gli itinerari tracciati dalle linee ferroviarie che dall’Europa portano a Est – come la Transiberiana – alla ricerca delle sue origini e del senso della Storia. La mostra sarà visitabile fino al 13 maggio 2023.
Le fotografie esposte sono una selezione tratta da due serie dell’autore: Autres rivages. La mer Baltique e Japan. Tutto rigorosamente in bianco e nero, più precisamente in nero, grigio e bianco, come scrive il poeta sloveno ŽeljkoKozinc, con un esposimetro manuale in fondo a una tasca, usato raramente. Ad accomunare i due progetti fotografici è una presenza costante e consistente: la neve (sneg in sloveno, lingua materna dell’autore), soggetto silenzioso dei suoi scatti.
Le immagini di Autres rivages sono il frutto di un viaggio lungo la penisola Balcanica e i Paesi bagnati dal Mar Baltico: mai completamente a fuoco, mostrano quelli che sembrano essere scorci ripresi casualmente in Polonia, Finlandia, Russia, Svezia e altre località dell’Europa dell’Est. Di contro il Giappone che Sluban restituisce con le sue fotografie è diverso da quello che siamo abituati a vedere: non giardini curati con alberi in fiore né grattacieli, ma vaste aree ricoperte di neve che ricordano piuttosto remote zone dell’Europa dell’Est, luoghi apparentemente inospitali, inaccessibili, solitari e isolati. In questa desolazione di fondo, a tratti fanno la loro comparsa dei volti, immobili quanto la neve ma pieni di compostezza ed espressività.