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Oggi sono Solare o Lunare? Incontri casualmente un vecchio amico o una vecchia amica: 1) ti imbarazzi e cerchi di evitare l’incontro; 2) sei felice di ritrovarlo/a e cerchi di non perderlo/a di nuovo; 3) non ti va di raccontare le tue vicende personali e cerchi di congedarti velocemente. Quando esci da casa: 1) guardi il cielo sia di notte che di giorno; 2) corri velocemente verso la fermata dell’autobus; 3) telefoni a qualcuno, mentre cammini. Quando scegli un posto sul treno o sull’autobus: 1) preferisci lato finestrino; 2) preferisci lato corridoio; 3) è indifferente.
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È mai capitato di avere la sensazione di essere dimenticati? Il breve test, che è solo orientativo, ha la finalità di stimolare una riflessione intorno al vissuto emotivo del sentirsi esclusi e abbandonati, che potrebbe manifestarsi in particolari momenti della vita, affinché si possa riconoscere ed evitare di amplificarlo.
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Che ore sono? Quante volte ci poniamo questa domanda durante il corso della giornata? Forse è talmente automatico guardare l’orologio o il display del telefono che non si ha memoria del numero di volte in cui l’ora è sempre sotto controllo. Al di là della sveglia mattutina, spesso la giornata è accompagnata da altre sveglie, con suonerie di vario genere, che delimitano il tempo oltre cui non si può andare per prendere la pillola quotidiana o per essere puntuali a un appuntamento, al punto di non rendersi conto che il tempo è cadenzato da rintocchi antichi in pendoli digitali.
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La rosa è il fiore che nel mese di maggio raggiunge il massimo della sua fioritura e sboccia in tutti i suoi infiniti colori, al punto di diventarne il simbolo. I suoi petali sono la narrazione della vita umana, uno ad uno si aprono come gli anni che si vivono, fino ad arrivare alla massima espansione nell’età over. Naturalmente, nessun percorso di crescita è esente da tempeste e come dice anche il proverbio, non c’è rosa senza spine perché non c’è vita senza difficoltà. Gli over ne attraversano tante di difficoltà, ma con la capacità di superarle, consapevoli che la vita non sarebbe tale se non ne avesse, infatti, lo psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung, sottolineava: l’uomo ha bisogno delle difficoltà, esse fanno parte della sua salute.
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Prima di iniziare a leggere munirsi di un foglio bianco e di una penna! Osserviamo il foglio bianco, cosa può evocare? Un luogo dove depositare i pensieri, le riflessioni e le emozioni, ma con facilità o con qualche reticenza? Sembra facile affidare a un foglio bianco un po’ di se stessi, in momenti particolari della propria vita, ma, in realtà, se non si è avvezzi a questo esercizio è abbastanza difficile che avvenga naturalmente. Si fa prima a pensare che a scrivere, ma come recita la citazione latina verba volant, scripta manent, (le parole volano, gli scritti rimangono) e poter rileggere quanto è stato prodotto da un’attività mentale è molto significativo, oltre che interessante. Sì, perché, a volte, quando si scrive non si ha chiarezza di quanto si stia assemblando su di uno spazio bianco, al punto di rimanere quasi increduli della propria capacità di esprimere tanto materiale. Allora perché non provarci?
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Quando incontriamo persone amiche, la prima domanda posta è: come stai? La risposta è sempre molto generica e la conversazione prosegue poi su altri argomenti. Se la domanda, però, fosse: come ti senti? probabilmente la risposta non sarebbe generica e si entrerebbe più nel dettaglio, perché riguarderebbe non tanto il benessere o meno del corpo, quanto il benessere dell’anima. Si è più orientati, in genere, a valutare se il corpo mandi o meno segnali di malessere, mentre raramente si ascolta l’anima.