di Paolo Portoghesi. Sguardo, parole fotografie. Accademia Nazionale di San Luca, Roma
La mostra di Paolo Portoghesi. Sguardo, parole, fotografie, in corso all’Accademia Nazionale di San Luca, curata e organizzata da Francesco Cellini, Vice Presidente e Laura Bertolaccini, Vice Segretario aggiunto dell’Accademia è prorogata fino a sabato 25 novembre 2023.
In mostra 72 le fotografie esposte, tratte da negativi in formato 6x6 e rigorosamente in bianco e nero, prevalentemente di opere di Francesco Borromini: la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, San Carlo alle Quattro Fontane, San Giovanni in Laterano, la Casa dei Filippini, Sant’Agnese in Agone, Palazzo Falconieri, il Collegio di Propaganda Fide, la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte.
Portoghesi, con le parole e con le immagini descrive le architetture e la città mutando il punto di vista, come negli scatti di sotto in su o viceversa, per imprimere immagine e forza alla ricchezza spaziale barocca.
Un’indagine fotografica “rivoluzionaria” per gli anni in cui la avviò, che spostò letteralmente il punto di vista delle precedenti campagne fotografiche su Borromini e l’architettura barocca – da Alinari a Anderson, per finire con i fotografi di Muñoz, Moscioni e Sansaini – portando l’osservatore dentro, sopra, nell’architettura, insieme a lui, la cui ombra compare in alcuni scatti, i più arditi, «perché – scrive Francesco Cellini nel catalogo della mostra – all’esplorazione sensibile, ottica e fotografica delle cose e delle materie è implicita un’esplorazione interiore, della propria memoria, di quel che condividiamo con gli altri, del nostro profondo, del sé, o se si vuole “dell’oscura anima”».
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato per le edizioni dell’Accademia Nazionale di San Luca nel quale, oltre alle riproduzioni delle fotografie esposte, è per la prima volta proposto integralmente il testo principale del volume Paolo Portoghesi: di Francesco Borromini, un libro unico, “autoprodotto” intorno al 1947, nel quale Portoghesi rivela la sua «mostruosa passione per le parole, per la combinazione delle parole, per ogni cifra che dai sensi arrivi ad esaltare l’oscura presenza del nostro ‘invisibile’», passione che lo accompagnerà per tutta la vita. Accanto alle parole, pone alcune fotografie «rubate (sic!) - è ancora Portoghesi ad avvisare il lettore - per ogni dove e senza alcuno scrupolo», con didascalie che svelano il sentire più profondo del giovane autore.