L’amore per le piante.

Ho sempre amato fare un po’ di giardinaggio che mi distende e, nonostante la mia mancanza assoluta di competenza, mi dà sempre grandi soddisfazioni. La sensazione è che le piante percepiscano la mia passione per loro e mi vogliano bene. In questo periodo di lockdown mi sono trovata per caso in una casa degli anni 50 presa in affitto all’estero per seguire mio marito. La sua posizione affacciata sull’oceano ha fatto scattare un amore a prima vista. E poi un vecchio giardino abbandonato da più di dieci anni è stata una sfida imperdibile. Ho trovato in questa parte dell’Africa, alberi secolari e ombrosi con le loro radici estese come per conquistare tutta la terra possibile e poi la pianta che ha accompagnato tutta la mia vita, la lantana. La lantana non è una pianta pregiata, direi che in Italia è ancora presente solo nei vecchi giardini ormai sostituita da piante più raffinate ed eleganti. Per me invece è stata la compagna della mia vita fin dalla prima casa al mare vicino a Roma dove sono stata portata quando avevo solo un anno. Ho nitido il ricordo di un enorme cespuglio colorato di rosso, giallo, arancione che cresceva senza sosta contro una grande vetrata dove c’era il tavolo da pranzo. E adesso, qui in Oman, in questo giardino antico ne ho trovato tantissime, un po’ storte, piene di rami secchi che andavano in tutte le direzioni o si erano accomodati sulla terra dimenticandosi di fare cespuglio. Per un mese intero mi sono messa all’opera e tutti i giorni ho tagliato il secco, le ho raddrizzate legandole con i tutori, gli ho dato l’acqua, le ho potate per dargli una forma cercando di farle sembrare piante degne di stare in un giardino.
E adesso eccole piene di fiorellini colorati che mi guardano con grazia. Che soddisfazione la mattina prestissimo quando mi presento per la quotidiana annaffiatura qui che la temperatura sfiora i 40 gradi quasi ogni giorno. Il giardinaggio come qualsiasi altro hobby, distoglie la mente dai troppi pensieri che in alcuni periodi della vita affollano la nostra mente. Concentrarsi su una attività fisica o manuale ci aiuta a distenderci, è quasi come prendere un tranquillante. Quando poi come accade con la cura delle piante, si crea un rapporto speciale non più essere umano – pianta senza anima ma essere umano pianta quasi umana che “parla” e interagisce con te allora si ha la sensazione di aver creato un dialogo nuovo tra creature della stessa terra.