Un lavoro importante: lo specialista in anestesia e rianimazione.

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Ho incontrato la dott.sa Patrizia Andreoni, specialista in anestesia e rianimazione e Senior Consultant e Head of Department del Sultan Qaboos Comprehensive Cancer and Research Center di Muscat in Oman.

Parlando con la dott.sa Andreoni mi si è aperto un mondo.  Non avendo mai avuto operazioni importanti, non avevo idea del lavoro di un anestesista rianimatore. Per me era soltanto un medico che prima dell’operazione mi chiedeva dati, malattie e allergie e che appena compariva quando venivo portata in sala operatoria.  La realtà non è questa. Mi spiega la dott.sa: “Sicuramente il nostro lavoro consiste nell’addormentare il paziente, tenerlo addormentato e svegliarlo senza fargli avere dolore monitorando la respirazione, la pressione, il battito del cuore e altri parametri fondamentali.

Quando però c’è un intervento più grave e il processo chirurgico è pesante, il chirurgo è concentrato soltanto sull’operazione ed è responsabilità dell’anestesista rianimatore occuparsi di tutto quello che non è operazione.   È lui che deve aiutare l’organismo a sopportare un intervento impegnativo lavorando attivamente per tenere il paziente in buone condizioni.

La maggior parte degli interventi e seguiti oggi in anestesia generale portano ad una riduzione della capacità di respiro del paziente e, normalmente, ci si avvale di una macchina che aiuta il paziente a respirare. È l’anestesista che attacca il paziente al ventilatore, così come, se c’è perdita di sangue, interviene con una trasfusione. Inoltre i farmaci per l’anestesia oggi sono potenti ma molto brevi ed è l’anestesista a somministrarli per tutto il tempo che serve dall’inizio alla fine dell’operazione. L’anestesista è quindi sempre presente in sala operatoria, così come lo è in terapia intensiva.”

Chiedo con curiosità alla dott.sa Andreoni perché ha scelto come specialità anestesia e rianimazione e lei mi racconta che all’Università l’esame che le era piaciuto di più era stato Fisiologia perché spiega come funziona l’organismo, le funzioni del corpo, come funzionano gli organi, i muscoli, il cuore, l’apparato circolatorio e quello respiratorio. L’anestesista entra negli equilibri del corpo quando attacca il paziente ad una macchina per la respirazione e, per intervenire, deve sapere bene come funziona quel corpo. Le chiedo ancora se è stato facile trovare lavoro.

“Sì, perché è un lavoro difficile e impegnativo. In sala operatoria il nostro è un servizio: fai in modo che l’intervento chirurgico abbia luogo. Il paziente lo conosci solo per un brevissimo momento. In  ogni ospedale c’è sempre un anestesista rianimatore, anche di notte. Abbiamo una grande responsabilità perché attacchiamo i pazienti a macchine per sopravvivere e ci occupiamo del loro benessere durante l’intervento chirurgico; per questo eseguiamo controlli continui. In Italia nelle terapie intensive i medici sono sempre anestesisti rianimatori. Lavoriamo frequentemente anche durante il fine settimana. Per me la gratificazione è quella personale di aver fatto un buon lavoro.”

 

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