Un giorno a Todi per la mostra sui grandi deserti del mondo.

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Dal 3 ottobre al 28 novembre 2020 il Museo Civico e il Complesso del “Nido dell’Aquila” di Todi
(PG) ospitano un percorso di 53 fotografie che raccontano i grandi deserti del nostro pianeta
attraverso lo sguardo di John R. Pepper.
Titolo della mostra: “Ihabited Desert”, 53 immagini analogiche della sua Leica M6 In cui Pepper
narra il suo viaggio.
Il percorso espositivo è accompagnato da video sul backstage del fotografo, con interviste alle
guide che lo hanno accompagnato e ai personaggi incontrati. Un dietro le quinte attraverso cui il
visitatore potrà comprendere il complesso processo creativo fotografico di Pepper, dai preparativi,
allo scatto e alla stampa, condividendo così la piena esperienza dell'artista come se fosse la
propria.
John R. Pepper (1958), nato e cresciuto a Roma, vive tra Palermo, Parigi e New York. La sua
carriera nel mondo della fotografia analogica in bianco e nero inizia all’età di 14 anni con un
praticantato a fianco di Ugo Mulas; nello stesso anno pubblica una sua fotografia su Newsweek.
Pepper lavora con la LeicaM6 e pellicola “Ilford HP5”, stampando su carta Baritata ai sali
d’argento.

“I deserti hanno sempre affascinato i fotografi” - dice Pepper - “La ragione che spesso li porta lì è
catturare la bellezza del paesaggio. Una bella sfida, ma non era quello che cercavo: io volevo
andare oltre. La mia idea, il mio intento, è stato usare il deserto come il pittore sfrutta la verginità
di una tela bianca. Ho cercato di scoprire quali immagini si offrivano al mio sguardo – a volte erano
visioni figurative, altre volte astratte e la simbiosi tra il paesaggio che avevo davanti e le immagini
sepolte dentro di me. Alla fine di questa ricerca subliminale, la mia fotografia, la mia “tela”, si fa
espressione del mio essere profondo, delle mie percezioni di artista”.

Tre anni di lavoro, 18.000 chilometri percorsi nei deserti di Dubai, Egitto, Iran, Israele, Mauritania,
Oman, Russia e Stati Uniti, hanno permesso a Pepper di scoprire luoghi che esprimono complessità
e diversità emotive oltre che geografiche. Un viaggio soprattutto interiore che emerge dai silenzi
delle immagini e palesa la scoperta di quanto questi accomunino l’umanità in incontri intensi e
profondi.

La mostra Inhabited Deserts arriva a Todi dopo aver debuttato nel 2017 a Parigi in
occasione della fiera Paris-Photo e compiuto un ciclo espositivo che ha toccato Teheran, Dubai,
San Pietroburgo e Tel Aviv dove ha rappresentato l’Italia alla sesta edizione del festival “Photo
Is:Rael”.
Le fotografie di John Pepper non sono foto di viaggio, non rimandano ai luoghi reali in cui sono
state scattate, bensì conducono lontano, in un luogo “altro”, dove l’immaginazione può
ambientarsi e trovare terreno fertile per germogliare. Ciò che a prima vista può apparire
spaesante, arido, insidioso, vuoto e inabitabile, cambia misteriosamente davanti agli occhi dello
spettatore, assumendo molteplici forme diverse e caricandosi di nuovi significati. I contrasti di luce
e ombra, le armonie dei grigi, la semplicità delle forme e il nitore dei contorni trasformano le
fotografie di Pepper in potenti metafore della condizione umana, e lo fanno paradossalmente,
grazie all’occhio e alla mano sapienti dell’artista, nella totale assenza di esseri umani.
Il progetto espositivo è curato dal critico d’arte russo Kirill Petrin e da Gianluca Marziani, già
direttore artistico di Palazzo Collicola Arti Visive a Spoleto, che annota: “Pepper sfugge alle arguzie
da software digitale, evitando il maquillage d’artificio e sposando il tema analogico in maniera
sensibile. Modula le scale dei grigi con rabdomantica nitidezza, profilando le dune come fossero
lame, sezionando i contrasti con ambivalenze semantiche, intuendo l’istante in cui il sole disegna
senza sbavature”.

La mostra allestita a Todi nel Museo civico e Pinacoteca e nel Complesso del “Nido dell’Aquila” fa
parte di un progetto più ampio che comprende la Tavola Rotonda sul tema “Il confine assente:
conflitti e nuove armonie” in programma il 2 ottobre 2020 nella Sala del Consiglio comunale di
Todi. Al centro del dibattito, la consapevolezza che solo nel deserto esiste lo spazio transnazionale
del dialogo, una specie di terra comune in cui ridurre i conflitti mentre si affrontano crisi
finanziarie, epidemie, disastri naturali e tensioni geopolitiche. Se l’umanità avrà un nuovo domani
si dovrà ripartire dall’immagine simbolica di un deserto, da una dottrina che ridefinisca il peso del
denaro e la sua distribuzione planetaria.

LA MOSTRA
Inhabited Deserts
dal 3 ottobre al 28 novembre 2020
Curatori: Gianluca Marziani e Kirill Petrin

Museo civico e Pinacoteca - Piazza del Popolo, 29/30                   

Complesso del “Nido dell’Aquila” - Via Paolo Rolli, 12

Todi (PG)


Orari: martedì - domenica: 10-13 e 15-19 

Lunedì chiuso

Ingresso libero


Info: Ufficio del Turismo di Todi

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Tel.: 075 8956227

 

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